
Un quarto dei richiami dei prodotti non sicuri emessi con il sistema di allarme rapido “Safety Gate” dell’Unione europea è avvenuto in Italia. A renderlo noto il rapporto annuale della Commissione europea.
Il totale di 1.089 richiami registrato in Italia è superiore agli 825 avvenuti nel 2023. Nell’Ue in totale i richiami sono aumentati da 3.412 nel 2023 a 4.137 nel nel 2024, arrivando quasi a raddoppiare il totale del 2022 (pari a 2.117). Le allerte di Safety Gate riguardano i prodotti di consumo e i prodotti per uso professionale che rappresentano una minaccia per la salute e la sicurezza dei cittadini europei, perché presentano rischi di intossicazione chimica, soffocamento, strangolamento o danni all’udito e la vista. Nella lista dei prodotti considerati sono esclusi i prodotti farmaceutici, i dispositivi medici, gli alimenti e i mangimi, che hanno sistemi di allerta separati.
L’aumento del numero di allerte, secondo la Commissione, “riflette un maggiore impegno nell’applicazione delle norme da parte di tutte le autorità nazionali di sorveglianza del mercato”. Rispetto al 2023 sono aumentati i richiami per i prodotti della cosmetica, che rappresentano il 36% del totale, superando i giocattoli non sicuri (i cui richiami rappresentano il 15%), gli elettrodomestici (10%), e i veicoli (9%). Il 97% delle segnalazioni di cosmetici, si legge nel rapporto, conteneva 2-(4-tert- butilbenzil) propionaldeide (Bmhca), un ingrediente sintetico per profumi ampiamente utilizzato in diversi tipi di cosmetici che è stato bandito dal mercato dell’Ue dal marzo 2022. Il Bmhca può danneggiare il sistema riproduttivo e può causare sensibilizzazione cutanea.
L’aumento del numero di questi allarmi, fa sapere la Commissione, è dovuto anche al rilevamento di sostanze chimiche pericolose in altri prodotti, come i dispositivi elettronici. Tra gli esempi, il piombo nelle saldature e la presenza di paraffine clorurate a catena corta (Sccp) nei cavi. “Queste sostanze rappresentano un rischio non solo per la salute umana, ma anche per l’ambiente, in quanto sono tossiche per gli organismi acquatici a basse concentrazioni e si bioaccumulano nella fauna selvatica e nell’uomo”, fa sapere la Commissione. “Sostanze chimiche pericolose sono state rilevate anche nel liquido da svapo, nei vestiti, nella bigiotteria e nei giocattoli”, si nota. Altri rischi di lesioni generiche su cui si sofferma la relazione includono incidenti che coinvolgono veicoli a motore, articoli per l’infanzia e giocattoli che non proteggono adeguatamente i bambini dalle cadute.