
Guardare Bologna da una prospettiva femminista, da una mappa che spazi dalla sicurezza alla mobilità, passando per servizi dell’abitare, toponomastica e sex work, sanità e non solo, per invertire il paradigma generalizzato della ‘città a misura di maschio’.
È la missione dell’Atlante di genere di Bologna “per una città femminista”, lanciato oggi dalla vicesindaca Emily Clancy insieme con la presidente della commissione consiliare Pari opportunità, Porpora Marcasciano, e le curatrici dello stesso volume, Florencia Andreola e Azzurra Muzzonigro, di Sex and the City, a fianco di Giulia Sudano di Period Think Tank. L’obiettivo della nuova pubblicazione (sottotitolata in inglese ‘Bologna gender atlas for a feminist city’) è quindi individuare iniziative, reti e attività nel territorio cittadino che, più o meno consapevolmente, sostengono una quotidianità delle donne non schiacciata da una mancata parità di genere. Il tutto diventa di fatto una vera guida ai servizi della città, nelle diverse sezioni dell’Atlante, per le donne e più in generale per tutte le soggettività di genere. Clancy puntualizza che l’Atlante, nato per la prima volta in Italia a Milano, nel 2021, e allo studio anche per altre città regionali, come Parma e Ferrara, “non è un’enciclopedia su tutto quello che c’è sul tema del genere, ma un lavoro in evoluzione su cui poter lavorare ancora e aggiornare contenuti, per una città sempre più femminista”.
Anche per Marcasciano il volume rappresenta “una prima pietra, su cui costruiremo tanto perché è la storia che ce lo chiede”. L’Atlante sarà presentato al pubblico oggi, alle 17.30, nel nuovo padiglione Filla, nel parco della Montagnola, dalle stesse addette ai lavori, dopo un passaggio in commissione Pari opportunità, in diretta streaming, dalle 14.15. Sulle critiche a questi temi da parte delle opposizioni di centrodestra, fra l’altro, Clancy a margine del lancio dell’Atlante evidenzia che “in una società patriarcale come quella in cui viviamo, in cui una donna ogni tre giorni viene uccisa da un uomo per il semplice fatto di essere donna, lavorare all’educazione alle differenze e alla lettura orientata al genere è u modo di contrastare le discriminazioni e, in un qualche modo, un nostro dovere, dopo aver ratificato convenzioni come quella di Istanbul, mentre applichiamo la nostra Costituzione. Invito tutte e tutti ad abbassare i toni- precisa Clancy- e a lavorare per una città più inclusiva”.
Intanto, aggiunge Sudano sull’iniziativa dell’Atlante: “Il nostro impegno da attiviste è far sì che l’amministrazione comunale si porti ad un livello ancora superiore” sulle politiche in questione, “con la valutazione dell’impatto di genere preventiva delle politiche pubbliche: è il nostro grande obiettivo. L’Atlante è un punto di partenza, è un lavoro che continua a vuole arricchirsi”.