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Oggi si parla di Covid e origine in laboratorio, della campagna sul Mieloma Multiplo, di solitudine e depressione

Sars-Cov-2 potrebbe aver avuto origine in un laboratorio. E’ la suggestione di un nuovo studio australiano e pubblicato sulla rivista Risk Analysis. Gli autori spiegano che i risultati del loro lavoro indicano come “più probabile un’origine innaturale” del virus rispetto a “un’origine naturale”.

Sono stati diversi negli anni i lavori di scienziati che hanno sollevato dubbi e ipotizzato manipolazioni dell’uomo sul virus e fuga dal laboratorio. In questo studio gli scienziati hanno usato “uno strumento consolidato di analisi del rischio” per differenziare le epidemie naturali da quelle innaturali, che si chiama Grunow-Finke modificato.

Vivere con una malattia come il mieloma multiplo, che alterna periodi di remissione a comparsa di recidive con un andamento che ricorda il moto della marea, ha un impatto pesante su chi ne soffre, sia dal punto di vista fisico che psicologico.

Con un inevitabile coinvolgimento anche di familiari, amici e caregiver. Per fornire un sostegno concreto ai pazienti con mieloma multiplo e a coloro che se ne prendono cura, Pfizer Italia promuove, in collaborazione con AIL- Associazione Italiana contro Leucemie, Linfoma e Mieloma, la campagna di comunicazione e informazione “MMAREA – Il Mieloma Multiplo. Onda dopo Onda” con l’obiettivo di informare, supportare e insegnare come gestire tutte le fasi della malattia, dal momento della diagnosi in poi.

Cuore della campagna è un racconto illustrato in 5 capitoli, dove sono indagati i sentimenti che provano i pazienti. Da questo storytelling illustrato è nata anche una serie di podcast, con la voce narrante di Luca Zingaretti, e un mini-sito informativo www.mmarea.it, realizzato in collaborazione con esperti in Ematologia, 

Oggi l’aumento dei casi di malattie psichiche, soprattutto depressione, che si è visto nel post Covid si è fermato. Non accenna tuttavia ancora a diminuire, così come l’isolamento sociale e la solitudine.

Questi sono anzi fondamentali fattori di alto rischio depressivo (1 caso su 5, secondo uno studio su Lancet) e di aumentata mortalità cardiovascolare (del 32% secondo una recentissima metanalisi pubblicata su JAMA), soprattutto nelle donne.

Questa riduzione progressiva dei contatti ha provocato un aumento di stress, causato e correlato dalla percezione del pericolo, che aumenta venendo meno il fattore protettivo più importante: la solidarietà. E non a caso nel mondo, in Giappone, in Svezia, in Gran Bretagna, si sono visti istituire ministeri dedicati proprio alla solitudine”.

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