• Dom. Lug 13th, 2025

CIBO. RAPPORTO CAMST-CENSIS: CHE OSSESSIONE, MA MANCA TEMPO PER GODERSELO

Nell’abbondanza di tutto, nella bulimia che caratterizza l’oggi, nelle società avanzate l’unica cosa che manca è il tempo. Specie per il cibo. Di tempo non ce n’è mai abbastanza. Tanto che, secondo il rapporto “Il tempo e il cibo” realizzato dal Censis per Camst in occasione dell’80 anniversario della cooperativa, gli italiani sentono di vivere in una “carestia di tempo”.

Il 62,2% dichiara di non riuscire a completare le attività quotidiane, mentre l’83,7% prova ansia per questo motivo. “La tecnologia, pur moltiplicando le possibilità, ha intasato le giornate, erodendo spazi personali e momenti di benessere”, spiega l’istituto di ricerca in occasione dell’evento “Il tempo e il cibo. Food Obsession tra rappresentazione dei media e comportamenti di consumo”, che si è tenuto oggi a Bologna a Palazzo Re Enzo. La risposta al logorio della vita moderna? “Rallentare. E ritrovare tempo per sé e per il cibo”, dicono gli intervistati. Il 70,2% degli italiani desidera rallentare il ritmo delle proprie attività. Il cibo si conferma un punto di riferimento fondamentale: il 95,3% degli italiani considera importante il tempo trascorso a tavola in compagnia, l’87,9% vorrebbe poterne avere di più. Inoltre, il 69,3% desidera più tempo per cucinare e il 69,2% per fare la spesa in modo più consapevole. Tuttavia, nella quotidianità il tempo medio dedicato ai pasti nei giorni feriali è di appena 60 minuti complessivi (28 per il pranzo, 32 per la cena).

Nel weekend si arriva a 75 minuti, ma la distanza tra desiderio e realtà resta ampia. Anche il tempo medio dedicato a cucinare è contenuto: 32 minuti nei feriali, 39 nei festivi. Eppure il cibo è una vera ossessione: 14 milioni di italiani seguono programmi culinari e l’84,2% cerca contenuti sul tema online, ma nella vita reale il tempo a esso dedicato è spesso sacrificato.

La ricerca, poi, si incrocia con il ‘core business’ di Camst, colosso italiano della ristorazione collettiva e delle mense. Tra gli occupati, il 97% effettua una pausa pranzo, ma solo il 3,3% riesce a dedicargli più di un’ora. La media è di 24 minuti. Eppure, l’86,7% la considera un momento importante per il proprio benessere e l’87,7% ritiene che una pausa pranzo di qualità migliori anche la produttività. “Per celebrare i nostri primi 80 anni abbiamo voluto approfondire il rapporto tra gli italiani e il tempo dedicato al cibo. Il tempo, per noi che ci occupiamo di servizi, è ciò che si può trasformare in valore per sé e per gli altri ed è necessario guardare costantemente alle trasformazioni sociali e cercare di capire come garantire al meglio tempo di qualità a chi si affida a noi, con il nostro cibo, il nostro personale e le nostre strutture”, osserva il presidente di Camst, Francesco Malaguti, group.

“In particolare, nei contesti di lavoro, emerge chiaramente che una pausa di qualità è importante per il benessere delle persone, con ricadute rilevanti anche sulla produttività delle organizzazioni”, sottolinea a margine dell’evento. Oggi, intanto, si terrà l’assemblea dei soci per l’approvazione del bilancio 2024 approvato dal consiglio di amministrazione, che, anticipa Malaguti, registra ricavi consolidati per 612 milioni e un utile di 33 milioni (547 milioni di ricavi e 7 milioni di utile pe la capogruppo). “Siamo andati molto bene, l’impresa è in un salute in un mondo dei servizi in cui quando guadagni l’1% è un grande risultato”, conclude.

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