
Educare e fare chiarezza sulle pratiche e sui pericoli del doping non solo tra gli atleti ma tra le migliaia di praticanti amatoriali, frequentatori di palestre e sportivi dilettanti, giovani e meno giovani: sono loro che rappresentano non la punta dell’iceberg ma tutto il grande sommerso.
Questo l’obiettivo principale dell’intesa, che sancisce la collaborazione tra la Figc (su impulso della commissione antidoping guidata dal dottor Giuseppe Capua) e Federfarma, dal titolo ‘Insieme contro il doping’, presentata oggi nella sede della Federcalcio.
Alla base dell’accordo c’è la volontà di tutelare la salute di chi prevalentemente non rientra in un sistema di controllo, facendo capire i pericoli e le conseguenze che si celano dietro l’assunzione di sostanze che alterano le prestazioni fisiche, ma anche – banalmente – i rischi derivati da uno scorretto uso di farmaci e soprattutto integratori, questi ultimi spesso considerati a torto innocui e che in realtà nascondono varie insidie. Garanti e protagonisti dell’opera di educazione sono i farmacisti delle oltre 19mila farmacie aderenti a Federfarma, appositamente formati (attraverso corsi Fad accreditati Ecm) per dare informazioni e consigli sicuri e certificati su questo settore grazie anche al supporto di Nado Italia, l’organismo nazionale indipendente che si occupa di prevenzione e contrasto al doping. Nello specifico, sarà a disposizione dei farmacisti materiale informativo con un QR code apposto sulla locandina distribuita in tutte le farmacie, che esporranno inoltre la vetrofania della campagna.
“Intelligentemente la Figc, che rappresenta oltre un milione di tesserati ma anche un esempio per i giovani, ha capito l’importanza di arginare il fenomeno del doping e ha chiamato alla collaborazione un partner d’eccezione come Federfarma”, ha commentato il sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato. “Il doping non è solo slealtà sportiva ma un problema per la salute: chi usa sostanze dopanti pone a rischio la propria salute con un danno soggettivo ma provoca anche un danno oggettivo se pensiamo alla spesa sanitaria per le cure che vanno a pesare sulla collettività. Il tema è unire il ministero della Salute con la Figc: noi possiamo avere le dichiarazioni del migliore degli scienziati, ma sui giovani non hanno appeal come quelle di un calciatore: è una enorme forza empatica che va sfruttata anche per altri temi legati alla salute e alla prevenzione, pensiamo all’obesità tra i bambini e gli adolescenti”.
Soddisfatto il presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina: “Sentiamo la responsabilità di creare sempre nuove opportunità per garantire continua informazione e assistenza specializzata, perché in gioco c’è molto di più di una partita vinta o persa. La salute prima di tutto”. Massima disponibilità al progetto da parte di Federfarma, con un pizzico di “orgoglio per il logo della Federcalcio sulle vetrine delle nostre farmacie”, ha spiegato il presidente Marco Cossolo. “Ogni giorno circa 4 milioni di persone entrano in farmacia sapendo di trovare una porta sempre aperta e un professionista sanitario pronto ad accogliere, ascoltare e orientare. È stato quindi naturale per Federfarma aderire a questo progetto”.
Dalla direttrice generale di Nado Italia, Alessia Di Gianfrancesco, la sottolineatura dell’importanza del ‘gioco di squadra’. “La parola più importante nella lotta al doping è ‘insieme’, collaborare e lavorare per diffondere la cultura dello sport pulito. Nado Italia, in aggiunta ai controlli, ha tra le sue attività educazione e formazione, per diffondere conoscenza consapevole sugli effetti dannosi delle sostanze, dei farmaci ma anche dei prodotti naturali, se utilizzati impropriamente. Ma anche per evitare il cosiddetto doping improprio. Il farmacista è una figura preparata e può dare informazioni trasversali anche sui cosiddetti farmaci da banco che possono contenere sostanze proibite per un atleta”, ha concluso Di Gianfrancesco.