
“Al di là dei flussi pircolastici, la cosa che più preoccupa sono le espressioni freatiche, senza magma, legate a gas e falde che sono sopra la camera magmatica.
Se le aree calde vengono in contatto con una falda normale, avvengono vere e proprie esplosioni legate al contatto tra area calda e fredda. Queste esplosioni freatiche sono vere e proprie esplosioni, cioè lanciano in aria tutto quello che trovano in superficie. Non c’è il coinvolgimento di magma, ma possono uccidere”. Lo ha spiegato Fabio Florindo, presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, parlando della situazione dei Campi Flegrei nel corso di una audizione della commissione parlamentare d’inchiesta sul rischio idrogeologico e sismico.
“Le esplosioni freatiche – ha aggiunto – non danno un preavviso, sono istantanee, mentre se c’è un movimento di magma c’è un preavviso, di poche ore o di giorni. A me preoccupa, ad esempio, l’area di Pisciarelli, con temperature altissime: sono stimate temperature superiori a 140 gradi centigradi. Quella zona, anche molto fratturata, mi risulta che in tempi storici abbia avuto piccole esplosioni freatiche”.
“Quando ci sono questi eventi sismici, come l’ultimo di magnitudo 4.6, comunque si accumulano danni agli edifici, almeno a quelli in condizioni più precarie. Io penso fermamente che ci sia un accumulo del danno. Un magnitudo 4 oggi, un 4.5 domani, un 4 dopodomani… Gli edifici più danneggiati potrebbero venire giù. Purtroppo – ha aggiunto – c’è l’accumulo del danno. So che ci sono controlli nelle abitazioni, ma so anche che molte persone si rifiutano di far controllare le proprie case perché hanno paura di essere sgomberate. Se si è danneggiata una parte portante della struttura bisogna monitorare per forza. E questo è un problema”.