
A Napoli è calato il sipario sul XXXVII Congresso nazionale della Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (Sipps) dal titolo ‘Essere pediatri in un mondo che cambia’. Nell’ultima sessione il professor Umberto Simeoni, professore di Pediatria in Francia e a Losanna (Svizzera), si è soffermato sugli effetti epigenetici dello stress da guerra sui bambini e sulle generazioni future.
“Gli studi effettuati- ha spiegato all’agenzia Dire- sono estremamente importanti perché dimostrano che l’esposizione di un bambino a una guerra, a uno stress quindi maggiore, oltre a problemi diretti a breve termine che possono farlo soffrire hanno conseguenze per la vita intera e rimangono, in particolare, con disturbi e sofferenza mentale, problemi di ansia, depressione, stress post traumatico e anche problemi somatici e un rischio più elevato di malattie metaboliche e cardiovascolari”.
“Pensiamo- ha proseguito- che la spiegazione di questa permanenza degli effetti sia di natura epigenetica, coinvolta proprio nello sviluppo del bambino, periodo particolarmente sensibile. Quindi- ha concluso Simeoni- se l’impronta epigenetica acquisita all’inizio della vita non è ottimale, è deviata da fattori di stress maggiori, le regolazioni del bambino, purtroppo, possono essere perturbate in modo duraturo, per la vita intera”.
