
“Il ‘mito della perfezione’ è illusorio, la perfezione non esiste”. Ha risposto così il dottor Emanuele Bartoletti, presidente della Società Italiana di Medicina Estetica (SIME) e consigliere dell’Ordine dei Medici di Roma, intervistato dalla Dire in occasione della tavola rotonda ‘Mito della perfezione e dell’eterna giovinezza: medicina estetica e chirurgica’, organizzato nei giorni scorsi da AMMI (Associazione Mogli Medici Italiani) – Donne per la Salute, nella sede dell’Omceo Roma.
“La perfezione, poi, è un concetto declinabile- prosegue Bartoletti- ognuno ha un concetto diverso di perfezione. Esistono canoni di bellezza, semmai, che però sono in evoluzione e variano negli anni. La bellezza di 50 anni fa, non è quella iconica di adesso”.
Qualche volta accade poi che i canoni di bellezza prendano delle “brutte strade”. Allora il concetto che deve restare di base, secondo il presidente della SIME, è un altro: “Non è tanto la bellezza ad essere importante, quanto l’armonia. Sono due cose diverse. L’armonia vuol dire l’equilibrio nelle forme, nelle dimensioni, e la naturalezza. Purtroppo questo equilibrio- evidenzia Bartoletti- soprattutto negli ultimi tempi, non è stato considerato. Penso alla moda della ‘ipercorrezione’. Ma per fortuna ora assistiamo ad un’inversione di tendenza, per esempio molti attori negli Stati Uniti hanno cominciato a farsi ‘sgonfiare’, cioè a farsi ridurre gli eccessi sul viso che erano troppo evidenti. La scia sta arrivando anche in Italia, per cui si sta tornando ad un concetto di naturalezza. Questo però riguarda per la maggior parte dei casi gli adulti, mentre purtroppo persiste ancora un preoccupante filone di adolescenti che considera la medicina estetica una ‘moda’. E questo è molto sbagliato. Ci sono ragazze giovani o molto giovani che si sottopongono ad interventi soltanto per moda o per acquisire una sicurezza che dovrebbero acquisire in un altro modo, non certo gonfiandosi le labbra in modo eccessivo, senza averne assolutamente bisogno”.
‘Mito della perfezione’ ma anche dell”eterna giovinezza’: cosa vuole dire alle pazienti, donne più adulte, che vogliono invece tornare a tutti i costi indietro nel tempo? “Alle donne più giovani, intanto, dico che la medicina estetica può essere loro di grande aiuto- risponde Bartoletti alla Dire- perché ha come obiettivo la prevenzione; per cui se si impara da giovani a prevenire i segni dell’invecchiamento si sta già un pezzo avanti, perché questi segni arriveranno probabilmente più tardi. Non bisogna però combattere l’invecchiamento, anche perché sarebbe una battaglia persa a priori; piuttosto che bloccarlo, si può cercare di ritardare l’invecchiamento. Anche perché, altrimenti, si rischia di avere un aspetto ‘patetico’. Secondo me l’obiettivo deve essere quello di portare bene la propria età: allora bene una donna di 70 anni molto curata ma non una signora ‘patetica’ di 80 che ne vuole dimostrare venti di meno. La prima cosa, la più importante, è sentirsi bene con sé stessi”.
La medicina estetica ha come primo obiettivo la prevenzione e come secondo, ricorda l’esperto, la manutenzione: “Si possono fare terapie che aiutano a mantenersi ma non a stravolgersi. La correzione va fatta solo ed esclusivamente in caso di necessità.
Si possono per esempio correggere le rughe del labbro quando cominciano ad essere troppo profonde, ma non raddoppiare il volume delle labbra a 70-80 anni: questo, onestamente, non è bello né razionale”. Oltre che sui volumi, poi, secondo Bartoletti una riflessione va fatta sulla qualità della pelle: “È un altro concetto importante- spiega- Se una paziente ha la pelle con un photoaging avanzatissimo, con le macchie, anche facendo un lifting avrà sempre e comunque un aspetto vecchieggiante”.
Resta celebre la frase pronunciata da Anna Magnani: “Lasciami tutte le rughe, non me ne togliere nemmeno una. Le ho pagate tutte care. C’ho messo una vita a farmele!”. L’attrice romana riuscì ad “imporre” al cinema italiano una nuova estetica femminile: imperfetta, non giovane, capelli disordinati e occhiaie segnate. È giusto secondo lei che il concetto di bellezza, nell’immaginario comune, sia associato alla giovane età e a una pelle liscia, elastica e luminosa? “Ogni età ha la sua bellezza, una donna di 60-70 anni non può pretendere di somigliare ad una ragazza di 20, perché è sempre ridicolo- risponde ancora Bartoletti alla Dire- Le rughe ci devono stare, vanno corrette semmai se sono troppo profonde. Personalmente sono contrario a fare la tossina botulinica in maniera eccessiva sugli attori, perché le rughe sono segni di espressione importante, necessari nella recitazione. A tal proposito ricordo il caso di Nicole Kidman, qualche anno fa, quando esagerò con il trattamento: aveva lo sguardo bloccato, inespressivo”.
Tutte le terapie di medicina estetica, “dobbiamo tenerlo a mente”, se sono “fatte bene non si vedono”, evidenzia il presidente della Società Italiana di Medicina Estetica. Ma quando, eventualmente, consiglierebbe di iniziare a sottoporsi a qualche trattamento di medicina estetica? “Se una donna di 30 anni ha due rughe intorno agli occhi quando ride, non deve essere un problema. L’importante è che non ci siano quando non ride, ecco questa è un’indicazione- risponde Bartoletti- Così come per la fronte: una paziente deve poter continuare a ‘stupirsi’, cioè a poter alzare il sopracciglio. Se quando smette di stupirsi rimangono dei solchi sulla fronte, ecco, quelli magari si possono correggere. Bisogna lasciare l’espressività e anche un segno di età deve esserci, altrimenti è ridicolo. È molto più bello essere curati ed eleganti, che non più giovani”. Anche il viso di una donna matura, dunque, può esprimere bellezza: “Certamente. La medicina estetica può aiutare, ma non è grazie alla medicina estetica che si ritrova la serenità: la serenità bisogna ritrovarla prima in sé stessi e non rincorrendola attraverso la medicina estetica. Insomma, non è che esagerando con i trattamenti mi sentirò meglio”, conclude l’esperto.