• Dom. Giu 15th, 2025

‘Bellezza senza tempo’: progetto pilota della SIME dedicato alle persone ricoverate in casa di riposo per anziani

Il concetto di bellezza è sempre più imprigionato all’interno di stereotipi e omologazioni. A questo trend deve e può opporsi la medicina estetica, proponendosi come alleata del benessere, della qualità di vita e della dignità personale, ad ogni età.

Medicina estetica non è solo ‘filler e botulino’; il vero obiettivo di questa disciplina è la cura dell’individuo nella sua interezza, anche ricorrendo a percorsi mirati al recupero dell’autostima, dell’identità e della dignità personale. È muovendo da queste basi che nasce il progetto ‘Bellezza senza tempo’ dedicato agli anziani, per riscoprire la bellezza come esperienza personale, profonda e non necessariamente confinata alla giovane età o alla ricerca della perfezione a tutti i costi. Il progetto pilota è stato realizzato presso la Casa di Riposo ‘Villa Sorriso’ di Marano sul Panaro (MO) e ha coinvolto medici, fisioterapisti, animatori e operatori sanitari, sotto la guida di Rosanna Catizzone, segretario generale della SIME, con la partecipazione di Catia Colombini, Stefania Cardinale, Chiara Pisani e il sostegno del direttore amministrativo Luca Secchi.

“Partendo da un gesto antico e consueto come il guardarsi allo specchio – ricorda la dottoressa Catizzone – abbiamo cercato stimolare un rinnovato interesse per sé stessi: guardarsi, prendersi cura della propria immagine, rivedersi belli o semplicemente ‘presenti’ davanti allo specchio. Abbiamo quindi proposto alle persone residenti presso la Casa di Riposo, una serie di attività coinvolgenti, quali confronti interattivi sulla moda del passato e quella attuale, ascolto di canzoni di ieri e di oggi, discussioni sul concetto di bellezza, prove di abbigliamento e accessori”. E i risultati sono stati molto interessanti.

“Le persone che hanno preso parte al progetto – ricorda la dottoressa Catizzone – pur in presenza di patologie e con evidenti segni d’invecchiamento, hanno reagito con entusiasmo e vitalità. E le loro reazioni, visive e verbalizzate, hanno dimostrato che l’attenzione all’aspetto fisico, se affrontata con delicatezza e rispetto, può riattivare risorse psicologiche importanti”. Lo studio pionieristico della psicologa Ellen Langer negli anni ’80 aveva già dimostrato quanto il modo di percepirsi possa arrivare ad influenzare positivamente anche alcuni parametri fisiologici.

“E questo progetto conferma – commenta la Catizzone – che non esiste un’età alla quale si smetta di sentirsi parte del mondo. In una società che tende a emarginare l’anziano, relegandolo nell’oblio e considerando il suo tempo ‘inutile’, la medicina estetica può essere una chiave, uno strumento per restituire centralità e dignità a queste persone. E la riscoperta del piacere di prendersi cura di sé può rappresentare il primo passo per riappropriarsi della propria identità e dignità di persona. ‘Io sono’ è il messaggio che emerge dagli sguardi e dai sorrisi ritrovati dei senior protagonisti di questo laboratorio, documentati dalle fotografie e dai video realizzati. Una bellezza autentica, unica, irripetibile, che non si misura a colpi di ‘like’ o cuoricini, ma attraverso la gioia del sentirsi bene con sé stessi e con gli altri”.

La Medicina Estetica (con le iniziali maiuscole) nasce per mettere al centro la persona, con l’obiettivo di restituire equilibrio psicofisico e migliorare la qualità della vita – commenta Emanuele Bartoletti, presidente SIME – Un obiettivo che, come dimostrato dall’esperienza portata avanti dalla dottoressa Catizzone, non conosce età. Quanto è stato fatto nella casa di riposo ‘Villa Sorriso’ rappresenta l’essenza più autentica della nostra disciplina, ben lontana dall’idea riduttiva e commerciale oggi sempre più diffusa: quella di una medicina trasformativa, che ‘vende’ trattamenti su richiesta – filler, tossina botulinica, zigomi e labbra – senza una reale diagnosi, senza una visita, senza un check- up medico-estetico.

Nel progetto dedicato agli anziani non c’è stato nulla di tutto questo. Nessun trattamento iniettivo, nessuna manipolazione dell’immagine. Solo l’invito, rispettoso e potente, a riconnettersi con sé stessi, a riattivare la consapevolezza della propria identità. Un gesto semplice, ma capace di produrre effetti profondi. In un precedente studio condotto nella stessa struttura, anche l’applicazione di creme dermocosmetiche – selezionate dopo un’attenta analisi cutanea – aveva prodotto risultati comparabili sul piano dell’umore, della motivazione e della vitalità. Segno evidente che il benessere nasce dalla cura, dall’attenzione, dall’ascolto. Questa è la vera Medicina Estetica. Una medicina che non rincorre la perfezione, ma che restituisce dignità, centralità e senso di sé a ogni persona, in ogni fase della vita.

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