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Assicurazione sanitaria, Consiglio federale: No a iniziativa premi meno onerosi

Il 9 giugno 2024 la popolazione svizzera sarà chiamata a esprimersi sull’iniziativa popolare «Al massimo il 10 per cento del reddito per i premi delle casse malati (Iniziativa per premi meno onerosi)».

L’iniziativa chiede che nessuno debba pagare più del 10 per cento del reddito disponibile per i premi di cassa malati. Per raggiungere questo obiettivo prevede che la riduzione dei premi sia finanziata per almeno due terzi dalla Confederazione e per il resto dai Cantoni. Il Consiglio federale respinge l’iniziativa perché sarebbe la Confederazione a doversi fare carico della maggior parte dei sussidi e perché non è previsto alcun incentivo diretto al contenimento dei costi della salute. Preferisce invece il controprogetto indiretto, più equilibrato.

L’iniziativa per premi meno onerosi chiede che i premi dell’assicurazione obbligatoria delle cure medico-sanitarie (AOMS) ammontino al massimo al 10 per cento del reddito disponibile. Per raggiungere questo obiettivo, la Confederazione e i Cantoni sarebbero chiamati a contribuire maggiormente alla riduzione dei premi: almeno due terzi dei sussidi dovrebbero essere finanziati dalla Confederazione, la parte restante dai Cantoni. Nel 2020, l’accoglimento dell’iniziativa avrebbe comportato costi aggiuntivi compresi tra 3,5 e 5 miliardi di franchi l’anno a carico di Confederazione e Cantoni.

Argomenti del comitato d’iniziativa

Per proteggere il potere d’acquisto della popolazione, il comitato d’iniziativa chiede che sia fissato un tetto massimo per i premi dell’assicurazione malattie pari al 10 per cento del reddito disponibile. Secondo il comitato, questo andrebbe a vantaggio non soltanto degli assicurati con un reddito basso, ma anche di quelli con un reddito medio e delle famiglie. Se l’iniziativa venisse accolta, la pressione dovuta all’aumento crescente dei costi sanitari si sposterebbe da chi paga i premi alla politica. Inoltre, la Confederazione e i Cantoni verrebbero incentivati a impegnarsi per ridurre i prezzi e contenere i costi sanitari.

Argomenti del Consiglio federale e del Parlamento

Il Consiglio federale e il Parlamento respingono l’iniziativa per premi meno onerosi, in quanto interviene esclusivamente sul finanziamento dei premi, ma non prevede alcun incentivo diretto al contenimento dei costi sanitari. Inoltre, chiede che sia la Confederazione a contribuire in maggior misura alla riduzione dei premi, sebbene i costi della salute siano fortemente influenzati dalle decisioni dei Cantoni.

Il Consiglio federale è consapevole che l’onere dei premi dell’assicurazione malattie rappresenta un problema che grava sulle economie domestiche in Svizzera. Tiene tuttavia a sottolineare che negli ultimi anni alcuni Cantoni non hanno aumentato il loro contributo alla riduzione dei premi nella stessa misura della Confederazione, che adegua il proprio contributo all’aumento dei costi sanitari. Nel 2020 il contributo effettivo della Confederazione alla riduzione dei premi ammontava a 2,9 miliardi di franchi, quello dei Cantoni a 2,6 miliardi di franchi. I contributi cantonali variano tuttavia molto da un Cantone all’altro: nel 2020 si situavano tra il 12 e il 67 per cento del totale, il resto era coperto dalla Confederazione.

Un controprogetto che incentiva il contenimento dei costi
Il Consiglio federale e il Parlamento raccomandano di respingere l’iniziativa. Intendono tuttavia intervenire in maniera più efficace e duratura sull’onere finanziario derivante dai premi che grava sui bilanci delle economie domestiche. A tal fine propongono un controprogetto indiretto in cui l’importo che un Cantone deve stanziare per la riduzione dei premi dipende dai costi sanitari del Cantone interessato.

In questo modo i Cantoni con costi sanitari elevati dovrebbero pagare di più rispetto a quelli con costi inferiori e sarebbero così incentivati a contenere i costi lordi dell’AOMS. Un Cantone che riesce a frenare l’aumento dei costi sul proprio territorio, ad esempio con una pianificazione ospedaliera efficace, risparmierà anche sui costi legati alla riduzione dei premi.

Secondo le stime dell’Ufficio federale della sanità pubblica, nel 2020 il controprogetto avrebbe generato costi supplementari a carico dei Cantoni pari ad almeno 360 milioni di franchi, in aggiunta ai 2,6 miliardi di franchi pagati effettivamente. Per la Confederazione i costi rimarrebbero invariati: il suo contributo continuerebbe ad essere adeguato annualmente come previsto dal disciplinamento vigente.

Il controprogetto entra in vigore se l’iniziativa viene respinta e sempre che non sia contestato, con successo, mediante referendum.

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