• Mar. Lug 15th, 2025

PARISI (UNIVERSITA’ FORO ITALICO ROMA): INSERIRE ATTIVITÀ FISICA NEI LEA, MEDICI SIANO FORMATI

“Ci sono proposte di legge che puntano ad inserire l’attività fisica nei Lea (Livelli essenziali di assistenza), rendendola quindi prescrivibile. Speriamo che si possa arrivare al più presto a renderle operative”. Così il Rettore dell’Università degli Studi di Roma ‘Foro Italico’, Attilio Parisi, nel corso di una intervista rilasciata alla Dire sul tema.

“Ancora oggi i pazienti, quando vengono intervistati- prosegue Parisi- dichiarano che vorrebbero fosse il medico a ‘prescrivere loro’ la giusta quantità di attività fisica da praticare. Quindi è assolutamente importante che i medici siano formati e preparati su questo tema, imparando a conoscere le caratteristiche dell’ allenamento: frequenza, intensità, tipologia e durata”. “Negli ultimi anni sempre più numerose evidenze scientifiche dimostrano come l’attività fisica possa giocare un ruolo molto importante nella prevenzione e nel trattamento di molte patologie, a partire da quelle croniche non trasmissibili- evidenzia il Rettore- e quindi dovrebbe diventare parte integrante della terapia, supportando i pazienti durante il percorso di cura. È fondamentale che siano soprattutto i medici a dare questo tipo di indicazione: devono essere in grado di far capire al paziente che l’attività fisica è una vera e propria arma terapeutica a loro disposizione. Solo per fare un esempio: nei pazienti oncologici fare movimento riduce del 30% le probabilità di una recidiva; al contrario, la sedentarietà porta a un progressivo peggioramento del quadro patologico e di conseguenza a una minore aspettativa di vita”.

Ma cosa fare per cercare di vincere la pigrizia? “Basta poco- risponde il Rettore Parisi alla Dire- è sufficiente un’attività fisica moderata: camminare almeno 30 minuti al giorno potrebbe essere già un primo approccio per cercare di ridurre i danni provocati dalla sedentarietà. Sedersi sul divano dopo una giornata lavorativa di 8 ore trascorsa davanti ad una scrivania è estremamente dannoso: una ricerca pubblicata su ‘The Lancet’ dimostra che tutte le ore di inattività giornaliera (tra lavoro e divano) non sarebbero compensate neppure da un’ora e mezza di attività fisica intensa al giorno. Anche da questo punto di vista è importante che i medici cambino approccio: non devono più chiedere all’assistito solamente se va in palestra, ma soprattutto per quanto tempo è sedentario nell’arco della giornata”. Infine, un consiglio su quando svolgere attività fisica durante l’estate: “Quando fa molto caldo, per esempio, è preferibile correre la mattina presto oppure nel tardo pomeriggio. Ma bisogna essere allenati, altrimenti è meglio camminare ad una velocità che consenta di parlare oppure di canticchiare una canzone, fermandosi ogni tanto per riprendere fiato. Il concetto- conclude Parisi- è quello di non esagerare soprattutto se non si è allenati rispettando la propria condizione fisica per evitare rischi per la salute”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *