• Mar. Nov 5th, 2024

Il 10 ottobre si celebra la Giornata mondiale della salute mentale: una ricorrenza che abbraccia il benessere a 360 gradi con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza sui disturbi psichici, mobilitare gli sforzi per un adeguato sostegno alle persone colpite, combattere stigma e discriminazioni.

In occasione della Giornata, promossa dalla World Federation of Mental Health e supportata dall’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms), la Società italiana di neurologia (Sin) desidera richiamare l’attenzione sull’importanza della salute mentale e sul bisogno urgente di affrontare le sfide che essa comporta.

Secondo i dati dell’Oms circa 1 persona su 4 nel mondo sarĂ  colpita da disturbi mentali nel corso della propria vita. In Italia, si stima che oltre 3 milioni di persone soffrano di disturbi d’ansia, mentre circa 2 milioni convivono con la depressione, tanto che, negli ultimi 30 anni, i disturbi neurologici sono stati la principale causa di disabilitĂ  e la seconda causa di morte a livello globale, con nove milioni di decessi all’anno.

“Come Sin, siamo da sempre vicini ai malati e ai loro caregivers – dichiara il Prof. Alessandro Padovani, Presidente della SocietĂ  Italiana di Neurologia â€“ e, in occasione della Giornata Mondiale della salute menatale, ribadiamo la necessitĂ  di un rinnovato impegno per la prevenzione e la cura delle malattie neurologiche e mentali. Dobbiamo infatti contrastare queste malattie che continuano ad aumentare – continua Padovani – facendo registrare numeri che preoccupano. Solo per farne alcuni: oltre 7 milioni di persone soffrono di emicrania, 12 milioni di disturbi del sonno e sono oltre 2.000.000 le persone affette da decadimento cognitivo o demenza”.

Quest’anno il tema della Giornata mondiale è dedicato alla salute mentale sul luogo di lavoro. La SIN già impegnata nell’iniziativa sulla Salute del Cervello esprime la propria adesione alle iniziative nazionali promosse dal Tavolo della Salute Mentale, consapevole che Salute Mentale e Salute del Cervello sono strettamente associate e spesso riconoscono meccanismi biologici comuni.

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