“Un gioco fra amiche”: cortometraggio sul bullismo per le scuole di Firenze
Nasce dalla passione di quattro giovani produttrici e attrici, Linda Luzzi, Ilaria d’Urbano, Jasmine Giampietro Morandi e Alessandra Sola il cortometraggio “Un gioco fra amiche”: 14 minuti dove si raccontano le possibili conseguenze degli atti di bullismo su chi ne è stato vittima.
“Il bullismo è sempre più frequente nella nostra società, soprattutto tra i giovani. Violenze fisiche, verbali e psicologiche che purtroppo poi provocano danni a lunga scadenza. Il bullismo – ha detto il presidente del quartiere 1 di Firenze, Maurizio Sguanci – si combatte con la denuncia ed intervenendo immediatamente. Occorre salvaguardare la vittima e per mettere in condizione chi pratica la violenza di poter ritrovare la propria serenità”. Il cortometraggio verrà presentato, nel corso dell’estate, ad alcuni festival in giro per l’Italia. “Un gioco fra amiche” è arrivato terzo al “Prato Film Festival” ed è in concorso al “Salento Finibus Terrae International Film Festival” e attende gli esiti di altri importanti Film Festival internazionali. Da settembre il cortometraggio verrà distribuito, gratuitamente, a tutte le scuole medie inferiori e superiori di Firenze.
“L’incidenza del bullismo in Italia ha numeri importanti. Una ricerca Istat del 2014 – ha illustrato il presidente della Commissione giovani e sport del quartiere 1 Edoardo Amato – condotta tra i ragazzi tra gli 11 ed i 17 anni mostra che, in Italia, il 52,7% degli intervistati (nel centro Italia il dato è del 48,7%) ha denunciato di aver subito, nell’ultimo anno, almeno un episodio di bullismo. Tra questi il 19,8% subisce atti di bullismo almeno una volta al mese. Non solo violenza fisica ma anche psicologica. Questo cortometraggio riesce, con semplicità, a far capire a cosa porta il bullismo. Si manifesta in una fascia d’età dove si eccede per provare ad essere accettati dal gruppo. Ogni anno abbiamo un appuntamento “Lotta al bullismo e al disagio giovanile” organizzata con le associazioni “Sempre Avanti Firenze” e “Sempre Avanti Juventus” che aiutano i ragazzi che a scuola sono particolarmente vivaci e che sono coinvolti in atti di bullismo instradandoli a fare boxe oppure lotta libera”.
“Un cortometraggio – ha aggiunto la consigliera PD Cecilia Del Re – che è nato grazie al Collettivo Video Arte Virale di Firenze, che gode di ottima fama nel settore della produzione indipendente e che lavora sul territorio. Con questa produzione artistica si racconta un tema molto importante. L’amministrazione comunale è impegnata su questo tema sia con le associazioni che con le forze dell’ordine. E’ attiva una campagna nelle scuole per mettere in guardia i giovani studente dal cyber bullismo perché ormai molto spesso il bullismo viene fatto anche attraverso i social network che vengono sempre più usati dai giovani. Il tema della violenza e delle offese che vengono fatte in rete è sempre più sorprendente. Si lanciano frasi senza pensarci troppo con troppa superficialità. E questa violenza, psicologica, va sempre denunciata. L’amministrazione comunale continuerà ad operare su questo tema”.
A soli i suoi pochi mesi dall’uscita “Un gioco fra amiche” è arrivato terzo al “Prato Film Festival” ed è in concorso al “Salento Finibus Terrae International Film Festival” e attende gli esiti di altri importanti Film Festival internazionali. Da settembre il cortometraggio verrà dato a tutte le scuole medie inferiori e superiori di Firenze.
La storia tratta di quattro giovani donne, amiche ai tempi del liceo che, a distanza di anni, accettano l’invito di Ilaria, la protagonista proprietaria di un atelier. Tra una risata ed un ricordo di episodi felici, Ilaria, la protagonista che ha organizzato l’incontro, propone alle altre di fare un gioco in onore dei bei tempi: tutte dovranno scrivere un ricordo del passato che più le lega, un rimpianto e un segreto che non hanno mai rivelato. Nonostante l’iniziale diffidenza delle altre tre compagne, il gioco inizia e tutto sembra procedere per il verso giusto fino a quando non giunge il turno di Ilaria e della sua rivelazione.
Il vaso di Pandora si apre, perché Ilaria come ricordo fa emergere le violenze e le umiliazioni subite dalle altre, andando nello specifico di un episodio particolarmente traumatico e di cui continua a pagare le conseguenze. Ma il suo segreto risulta essere ben peggiore di quel sentimento di rancore ed odio che ancora la tiene legata alle altre.
Il messaggio: Nel narrare la storia le produttrici si sono volute concentrare in una forma di bullismo conosciuta e anche vissuta dalle stesse protagoniste, 15 anni fa. All’epoca delle zingarate e non del cyber bullismo. Quando la violenza poteva, come può tutt’oggi, insinuarsi anche in gruppi ben consolidati di amici. Perché nella realtà il bullismo non ha limiti di sesso, di luogo o di età. Bullismo è una qualsiasi forma di violenza verbale o fisica, qualsiasi sopruso, umiliazione o tentativo di emarginazione che si perpetua ai danni di chi in quel momento non può difendersi o non lo può fare al meglio perché in una posizione di disparità.
L’altro messaggio del cortometraggio è che le ferite del bullismo sono perduranti, a volte perpetue e che l’atto di violenza può non fermarsi, alla vittima. Può tornare indietro e avvelenare non solo chi quelle violenze le ha subite ma anche chi le ha perpetrate o anche solo chi è stato a guardare, perché sono eventi che possono gravare pesantemente sulla coscienza di un individuo e quindi deformarne anche l’autodeterminazione personale.
E’ per questo che è importante unirsi, parlarne, mostrare e non tacere. Perché attraverso la cooperazione il numero, il sesso, la forza diventano secondarie e ciò che può apparire apparentemente debole, come nel caso di “Un gioco fra amiche” che dal sesso debole nasce, può diventare straordinariamente forte.