Più che raddoppiare (anzi pressoché triplicare) il numero di over 65 assistiti a casa in regione nel giro di 3-4 anni con l'introduzione graduale di nuove tecnologie come la telemedicina ed estendere l'opzione dell'assistenza a domicilio nelle case di comunità diffuse sul territorio, questo a costo di un aumento di tariffazione del servizio, già dall'anno prossimo.

All'orizzonte in Lombardia un provvedimento che verrà approvato nel mese di luglio e che, come anticipato oggi dalla vicepresidente Letizia Moratti, provvederà a riordinare il sistema delle cure domiciliari, anche attraverso l'incremento nel corso del 2023 delle tariffe legate ad esse legate, questo "tenuto conto dei nuovi requisiti e dell'implementazione dei percorsi e- spiega Moratti nel corso di un covegno sul tema a Palazzo Lombardia- successivamente alla riclassificazione dell'accreditamento dei soggetti gestori e delle Asst".

L'obiettivo come osserva Moratti è quello di aumentare il numero di persone prese in carico a livello domiciliare "per raggiungere l'obiettivo del 10% degli over 65 inserita nell'assistenza domiciliare integrata entro il 2026", anche attraverso la sperimentazione della cosiddetta 'Rsa aperta'. In poche parole, l'obiettivo è quello di passare dai 96.000 assistiti odierni ai 237.000 tra quattro anni. In questo senso, il provvedimento in cantiere e in uscita a luglio servirà "a garantire l'attuazione dell'intesa adottata nel 2021 a livello nazionale sui requisiti di esercizio e di accreditamento validi per tutte le regioni, con la riclassificazione dell'accreditamento per cure domiciliari di base e ADI integrata", nonché "ad approvare specifici percorsi assistenziali funzionali e a promuovere omogeneità e appropriatezza dei trattamenti erogati, definiti dall'esito della sperimentazione condotta nel 2019 da ATS Brianza e dalle Asst di Lecco, Monza e Vimercate". 

Giulia Bondolfi