Trekking, surf, kayak e vela per combattere il Parkinson. Con la Sardegna perfetta "palestra a cielo aperto" per dare benefici a chi deve affrontare la malattia. 

È il cuore di un progetto del Dipartimento di Scienze biomediche dell'Università di Sassari, finanziato dalla Fondazione di Sardegna, parte di un filone di ricerca che ha lo scopo di promuovere gli stili di vita attivi attraverso la valorizzazione delle risorse territoriali, sia in soggetti sani che con patologie. Il progetto sarà presentato domani nell'aula A del complesso biomedico dell'Università in viale San Pietro. Lo studio, condotto su pazienti di entrambi i sessi e con diagnosi di malattia da Parkinson, avrà la durata di un anno e si articolerà nella programmazione di tutte le fasi valutative, nell'attuazione del programma multisport in ambiente naturale- che comprende trekking, surf, kayak e vela- e una successiva divulgazione e pubblicazione dei risultati. Obiettivo, dimostrare come l'attività motoria, è spiegato, "possa essere un potente alleato nel migliorare l'equilibrio, la mobilità funzionale e le capacità di esercizio nei pazienti con questa patologia".

Il gruppo di studio sarà coordinato dalla professoressa Lucia Cugusi, docente del corso di laurea in Scienze motorie dell'Università di Sassari, e vedrà la collaborazione dei docenti e ricercatori della sezione di Anatomia e Istologia dell'Ateneo sassarese, della Fisiologia umana, e della Bioingegneria. Alla ricerca parteciperanno, in qualità di partner, l'Unità di neurologia dell'Azienda ospedaliera universitaria di Sassari, diretta dal professor Paolo Solla, l'ambulatorio dei disordini del movimento della Asl di Sassari, coordinato dal dottor Kai Paulus, le Associazioni Parkinson di Sassari e Alghero, e, per la "parte sportiva", il Cus Sassari e le associazioni Adventure Guide, Bonga Surf School, Yacht Club Alghero, 3Motion e Azen Kayak.