ISS e Covid, come anticipare l' andamento di una pandemia
L'Istituto superiore di sanità ha aggiornato sul proprio sito un primo piano dedicato al tema relativo a 'Previsioni, scenari, proiezioni: come si anticipa l'andamento dell'epidemia'.
L'Iss informa che, oltre a conoscere i parametri della storia naturale del patogeno, una previsione richiede di conoscere in anticipo e in termini quantitativi tutti gli eventi che possono influire sulla futura dinamica epidemica. Oltre a tanti altri, possono essere di particolare rilevanza gli interventi di distanziamento sociale che verranno adottati (quali e quando), la copertura vaccinale che progressivamente si raggiungerà, il comportamento individuale dei cittadini. Questi fattori possono essere più o meno determinanti a seconda dell'epidemia che si sta analizzando. Infatti, il grado di prevedibilità di un'epidemia dipende molto dalla gravità dell'infezione. L'Iss spiega che nel caso di SARS-CoV-2, per questi motivi, è al momento estremamente complesso fare previsioni sull'andamento dell'epidemia.
Si possono fare invece per virus il cui comportamento è noto, come ad esempio il West Nile virus, trasmesso dalle zanzare, di cui si può ragionevolmente pensare che avrà un picco estivo, o l'influenza, che di solito ha un andamento simile tutti gli anni. Nell'impossibilità di conoscere in anticipo tutti gli eventi che possono influire sulla futura dinamica epidemica si possono formulare diverse ipotesi, che definiscono lo scenario, e analizzare le dinamiche corrispondenti.
L'Istituto superiore di sanità informa che le analisi di scenario sono particolarmente utili, per costruire stime di rischio, associate ad esempio ai diversi livelli di intervento che possono essere adottati, sia in termini di imposizione che di rilascio di misure restrittive, o ai diversi livelli di copertura vaccinale che si raggiungeranno. Ad esempio, nel caso in cui siano in discussione diverse opzioni di intervento, grazie alle analisi di scenario si possono individuare gli interventi in grado di mantenere l'epidemia sotto controllo con alta probabilità e fornire stime del rischio epidemico associato agli interventi che non garantiscono il controllo dell'epidemia. In generale, nel valutare retrospettivamente la qualità delle analisi di scenario è bene non confonderle con delle previsioni. Bisogna per prima cosa valutare bene cosa è stato fatto nella realtà, verificare poi se ci sono degli scenari che ipotizzavano quanto poi avvenuto nella realtà e, in caso affermativo, fare un confronto tra epidemia osservata e simulata in quello specifico scenario.
È del tutto evidente che può esserci solo uno scenario compatibile con quanto osservato. Alcune analisi di scenario relative a SARS-CoV-2 sono state condotte ad aprile 2020 in previsione delle riaperture. In quel caso si è stimato l'impatto possibile su alcuni parametri (ricoveri, decessi) corrispondente a diversi gradi di abbandono delle restrizioni. Lo scenario da confrontare con l'epidemia osservata è il seguente: non riaprire le scuole; procedere alle riaperture graduali delle attività lavorative a partire dal 4 maggio (quasi complete dal 18 maggio) mantenendo alte quote di lavoro agile, soprattutto nei servizi essenziali; mantenere limitazioni sulle attività di aggregazione sociale. I risultati di questo scenario sono estremamente coerenti con l'epidemia osservata durante l'estate del 2020.
Ovviamente, negli scenari in cui si assumevano riaperture precoci o maggiormente permissive in termini di contatti sociali, la stima dell'impatto sul sistema sanitario era molto maggiore di quanto osservato. Una proiezione è una particolare analisi di scenario ed è un utile indicatore di rischio. L'Iss spiega inoltre che una proiezione è uno strumento solitamente utile nel breve periodo. Proiezioni dell'epidemia di SARS-CoV-2 sono state anche realizzate nell'estate 2020 per valutare il possibile andamento dell'epidemia in autunno. Gli interventi di mitigazione, ed in particolare il DPCM del 3 novembre 2020 che istituiva le zone gialle, arancioni e rosse, hanno permesso di limitare di molto l'impatto dell'epidemia.
Giulia Bondolfi