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Covid. Pediatra, nei prossimi 8 anni ragazzi piu' aggressivi e trasgressivi

"Nei prossimi 8 anni ci troveremo davanti dei ragazzi che dal punto di vista psicologico saranno più aggressivi e trasgressivi".

Luca Bernardo, pediatra alla guida del dipartimento di Medicina dell'infanzia e dell'età evolutiva dell'ospedale Fatebenefratelli Sacco di Milano, lo dice senza mezzi termini riflettendo sulle conseguenze che l'emergenza pandemica ha avuto su adolescenti e preadolescenti in occasione della Giornata nazionale contro il bullismo e del Safer internet day che si sono celebrate rispettivamente il 7 e l'8 febbraio.

"In questi ultimi due anni c'è stato un forte incremento dell'uso del digitale, a partire dalla didattica a distanza, e si è stimato che da queste modalità di interazione e relazione scolastica e personale, così come dalle restrizioni che hanno colpito gli adolescenti in termini di relazioni, il 20-25% di ragazzi e ragazze preadolescenti potranno sviluppare aggressività e trasgressività. Questo- evidenzia Bernardo- a meno che si intervenga con progetti generali ma anche profondamente radicati sul territorio". Un quadro che va a braccetto con l'aumento dei fenomeni di bullismo e, in particolare, di cyberbullismo. "Nel 2021 abbiamo visto incrementare di oltre il 60% i bambini tra i 5 e i 10 anni che sono stati o vittime o spettatori, almeno una volta, di attività di cyberbullismo attraverso dicerie, maldicenze, cattiverie, ed esclusione dalle relazioni, ad esempio attraverso whatsapp", evidenzia ancora Bernardo sottolineando come "il cyberbullismo sia aumentato rispetto al bullismo".

Così come sta aumentando il bullismo al femminile. "Se prima in un gruppo di 10 bulli se ne contava una di sesso femminile, oggi ne troviamo anche 2-3". Citando i dati di una recente ricerca che Kaspersky ha commissionato a Educazione Digitale, coinvolgendo un campione di 1.833 bambini italiani, tra i 5 e i 10 anni, per indagare le abitudini della generazione Alpha, il pediatra evidenzia poi come "stia emergendo un fenomeno preoccupante- dice- il 36% dei bimbi intervistati ha, infatti, dichiarato di aver ricevuto online proposte di giochi o sfide pericolose da parte di sconosciuti e il 12% ha sottolineato che, se non direttamente a loro, era capitato a un amico. Segno che i rischi che derivano dall'uso improprio degli strumenti digitali non sono solo ipotetici ma trovano diversi riscontri nella realtà". Un fenomeno "su cui è necessario riflettere- conclude il pediatra- soprattutto considerando che il 55% dei bambini tra 5 e 10 anni ha già un dispositivo personale e il 20% lo utilizza per più di 2 ore al giorno".

 
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