Coronavirus, previsto aumento 1% per i premi dell’ assicurazione di base in Svizzera

Comparis chiede all’Ufficio federale della sanità pubblica un maggior margine di manovra per ridurre le riserve delle casse malati. In questo modo, nel 2021 i premi dell’assicurazione di base dovrebbero aumentare solamente dell’1 % invece che del 3 %.
In base alle previsioni dei costi sanitari* pubblicate in collaborazione con il KOF nell’autunno 2019, il portale di confronto online comparis.ch prevede per il 2021 un aumento medio dei costi sanitari pari a circa il 3 %.
Tuttavia, invece di un aumento del 3 %, Comparis chiede all’Ufficio federale della sanità pubblica un maggior margine di manovra per ridurre le riserve delle casse malati. Questo perché «quest’anno e l’anno prossimo una parte considerevole della popolazione svizzera vedrà i premi di cassa malati incidere sui propri bilanci in modo molto più marcato rispetto agli anni passati», avverte l’esperto di assicurazione malattia di Comparis, Felix Schneuwly.
Forti pressioni sui redditi nonostante l’aumento moderato dei premi
Attualmente, dopo il periodo di lockdown dovuto al coronavirus, ben oltre 2 milioni di lavoratori hanno visto il loro reddito diminuire fino al 30 % a causa del lavoro ridotto o della disoccupazione. Per questo motivo, Comparis si impegna a far sì che i premi effettivi aumentino in maniera meno marcata rispetto ai costi sanitari: Schneuwly chiede infatti che, vista la situazione economica attuale, i premi aumentino solamente dell’1 % invece che del 3%. La differenza del 2 % dovrebbe essere finanziata tramite una riduzione delle riserve delle casse malati, che attualmente superano gli 8 miliardi di franchi.
Il coronavirus non provoca una grande esplosione dei costi
Nonostante i timori, il coronavirus non ha portato all’aumento dei costi sanitari. Nei mesi di marzo, aprile e maggio, il divieto di effettuare esami e interventi non urgenti e la paura dei pazienti di contrarre il coronavirus negli studi medici e negli ospedali hanno portato a un calo della domanda di prestazioni mediche e a un accumulo di arretrati.
Inoltre, anche in caso di una seconda ondata, non si prevede alcuna esplosione dei costi sanitari, dato che negli ospedali i pazienti affetti da coronavirus vengono di solito trattati in regime stazionario. In questo caso i costi vengono suddivisi tra i cantoni e le casse malati: i cantoni si assumono il 55 % dei costi sanitari, mentre le casse malati il 45 %. Secondo Schneuwly il contesto giuridico è chiaro: le prestazioni mediche fornite vengono finanziate ai sensi della Legge federale sull’assicurazione malattie. La Confederazione e i cantoni devono sostenere le perdite di guadagno e le prestazioni di base fisse legate al coronavirus.
È sicuramente vero che i pazienti affetti da coronavirus generano costi aggiuntivi, «ma la maggior parte di questi costi sono provocati dall’aumento delle capacità ospedaliere destinate ai pazienti affetti da coronavirus, che ad oggi sono fortunatamente risultate necessarie solo in parte», afferma Schneuwly. Tali prestazioni non comparirebbero né nelle tariffe ambulatoriali né in quelle stazionarie, ma dovrebbero essere finanziate dalla Confederazione e dai cantoni.
* Previsione dei costi sanitari KOF (disponibile solo in tedesco)