Coronavirus: farmaci antinfiammatori peggiorano la malattia?
Attualmente non vi sono prove concrete che ibuprofene e di altri antinfiammatori in caso di Coronavirus (Covid-19) aggravino il decorso della malattia.
Sono state riportate osservazioni in casi individuali, il che non è sufficiente a provare il loro ruolo causale nella gravità della malattia, evidenzia una nota lo Stato Maggiore Cantonale di Condotta (SMCC), in collaborazione con l’Ufficio del Farmacista cantonale e l’Ufficio del Medico cantonale. In questo senso, sono in corso accertamenti da parte delle competenti autorità federali. Nell’attesa, per ridurre la febbre si consiglia di optare in prima scelta per il paracetamolo. Per coloro che invece assumono ibuprofene per un trattamento di lunga durata è importante non sospenderlo, e consultare il proprio medico.
Nell’ambito della presente informazione sulla sicurezza dei farmaci e in relazione alla diffusione del Coronavirus, si segnala che sono in circolazione diverse informazioni prive di fondamento scientifico in merito all’utilità di determinati farmaci, in parte molto tossici.
Attualmente non vi è alcuna evidenza che l’uso di tali farmaci abbia qualsivoglia beneficio per il trattamento di Covid-19. L’assunzione di questi farmaci è di fatto pericolosa, pertanto se ne sconsiglia l’assunzione di propria iniziativa e senza aver consultato il proprio medico.
Lo SMCC e gli uffici preposti ribadiscono l’importanza di informarsi tramite i canali ufficiali.