CORONAVIRUS. CONTE E I CONGIUNTI? L'ESPERTA: FLOP COMUNICATIVO
La conferenza stampa di ieri sera e' stata "il punto piu' basso" per quanto riguarda la comunicazione politica del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Per Giovanna Cosenza, vicedirettrice del dipartimento di Filosofia e comunicazione all'Universita' di Bologna, l'ultimo discorso di Giuseppe Conte era troppo pieno di dettagli e tecnicismi che in realta' non "erano cosi' dettagliati come di fatto, invece, ci sarebbe stato bisogno per avere tutto chiaro".
Cosenza si riferisce in particolare all'ambiguita' del termine 'congiunti', inserito nel nuovo Dpcm e ribadito da Conte in diretta Facebook, come nuova categoria di persone che sara' permesso vedere dalla fase 2 in poi dell'emergenza Coronavirus. Ma chi sono i congiunti? Tutti i parenti di sangue, solo quelli piu' stretti, un marito e una moglie? Come faranno i conviventi, i fidanzati? E chi preferirebbe vedere un amico stretto rispetto a uno zio lontano che vede solo a Natale? Domande che da ieri sera si stanno facendo milioni di italiani, tanto che su Google la ricerca del significato di 'congiunti' ha raggiunto in poche ore l'indice massimo (100) per interesse sul motore di ricerca.
Dopo le condizioni di necessita' per spostarsi e la distanza di prossimita' da mantenere, nell'ultimo Dpcm adesso c'e' da chiarire il termine "congiunti", appunto. E se invece si trattasse di strategia politica? Per Cosenza, gia' presidente del Corecom Emilia-Romagna, ci sono due alternative. "O e' stato talmente difficile mettere a punto la nuova normativa e talmente tanti sono stati i dettagli da gestire per la task force che ha scritto il documento che ci si e' fatti sfuggire questo 'congiunti'- spiega alla 'Dire'- oppure c'e' l'interpretazione strategica, si'".
A Cosenza, in ogni caso, anche se si dice ormai "abituata a pensare che nella nostra comunicazione politica ci sia sempre piu' incapacita' che strategia" l'unica cosa che viene in mente in questa vaghezza lessicale "e' la volonta' di prendere tempo" da parte del Governo, che molto probabilmente non ha ancora deciso quanti e quali sono i parenti che si potranno incontrare dal 4 maggio.
Quindi, "nella marea di cose che dovevano comunicarci ieri, piuttosto che prendere un altro giorno per parlare, hanno lasciato 'congiunti' prendendosi poi altro tempo per decidere". Conte, che come ricorda Cosenza "non e' un comunicatore", e' in una fase di "involuzione, nel senso che ha raggiunto il punto piu' basso riguardo all'oscurita' e all'eccesso di tecnicismi, sicuramente legati alla sua formazione. Una tendenza a entrare troppo nei dettagli che, anche se a volte puo' essere comprensibile, nella gestione di una situazione cosi' complessa a volte gli e' un po' scappata la mano".